30.9.11

Ma per fortuna...

...Tra un mese mi rifarò con due concerti nello stesso giorno!
Se potete non perdeteveli, sono per un'ottima causa.

Merd...


Merd...Mi perdo il mega concerto del Sunshine per convocazione
all'ultimo momento al Ministero per due giorni di incontri
sui libri digitali, martedì e mercoledì...

Mi sarebbe davvero servito cantare a squarciagola con i miei
amati 60 compagni di coro, in giorni in cui si ha voglia solo di gridare...

29.9.11

E dopo la I di informatica...la I dell'inglese!


Ve le ricordate vero le tre I? Informatica - Impresa - Inglese?
Nel 2001 Silvio Berlusconi ha basato la propria campagna elettorale sulle tre i: impresa, inglese e informatica.
In dieci anni nessuna di queste componenti è entrata nel nostro quotidiano scolastico.

Ecco cosa sta succedendo nella scuola primaria per l'inglese: mentre le scuole private si attrezzano con docenti madrelingua, il ministero manda in classe insegnanti di Inglese improvvisati.

E' quello che, stando alle rimostranze dei sindacati, accadrà già dal prossimo anno scolastico alla scuola primaria.
Il taglio degli 11 mila e 200 docenti specialisti di Inglese (che cioè insegnano soltanto Inglese, perché in possesso il più delle volte della laurea in Lingue straniere) alla scuola elementare proseguirà secondo la tabella stabilita dalla Finanziaria 2009 e il prossimo anno saranno 4 mila e 500 gli specialisti dirottati nelle classi ad insegnare tutte le discipline (o ambiti: dalla matematica all'Italiano) e non più soltanto Inglese.

Al loro posto il governo ha promesso di specializzare in tre anni circa 5 mila insegnanti, ma i primi saliranno in cattedra già a settembre con pochissime ore di formazione alle spalle.
Il corso di formazione, che dovrebbe dare ai neodocenti di Inglese tutte le competenze necessarie ad insegnare la lingua straniera ai più piccoli, prevede 340 ore di formazione blended (parte on line e parte in presenza), di cui 100 al primo anno.
Alla fine del percorso, i docenti dovrebbero avere acquisito un bagaglio di competenze pari al livello B2 delle certificazioni Ue. E per insegnare l'idioma della regina Elisabetta saranno individuati prioritariamente coloro che sono già in possesso di una certificazione di livello pari ad A1.
Se tra i 5 mila futuri insegnanti abilitati ad impartire le lezioni di Inglese ce ne saranno pochi con la certificazione A1, cosa farà il ministero?
Invierà ai corsi anche insegnanti senza nessuna infarinatura di Inglese? E con quali risultati per il piccoli? Le 340 ore di formazione in tre anni (100 al primo, 100 al secondo e 140 al terzo) saranno per la maggior parte on line. Quelle in presenza saranno appena 90: una su quattro.

Ma le duemila malcapitate che a settembre dovranno insegnare Inglese ai piccoli di prima e seconda elementare ancora non hanno fatto neppure un'ora di formazione ed entro il 31 agosto ne avranno svolte appena 50.

Storie di ordinaria follia in una scuola a scatafascio


Nel gruppo insegnanti su facebook siamo ormai in 1400.
Uno spaccato della scuola italiana spaccata, un fiume ininterrotto di riflessioni, richieste di aiuto e consigli, racconti di esperienze e progetti, sfoghi e consolazioni, segnalazioni di corsi, progetti, programmi, siti, libri, video...

Oggi voglio trascrivere qui alcune "storie" che ci danno un'idea di come in certe scuole ci si muova assolutamente in modo illogico e schizofrenico per quanto riguarda l'uso delle tecnologie nella didattica. Da un lato classi 2.0, progetti di one to one computing per pochi eletti, e per il resto disagi, disastri, insensatezze dovute all'ignoranza di dirigenti e direttori amministrativi e alla mancanza di fondi e strumenti.

Certo, il fatto di non avere carta igienica, gessetti, sedie e banchi, tapparelle è ben peggio, ma anche il negare/osteggiare l'uso di strumenti tecnologici è da considerarsi molto grave nella scuola del 2011...

Ecco alcune perle:


Ragazzi, ricordate che avevo chiesto informazioni per l'acquisto a spese mie di una LIM per la mia classe?
Ebbene, ho valutato e scelto, ma volete sapere la novità? La mia preside non mi autorizza ad installarla in classe perchè:
1. e se ci serve l'aula?
2. dobbiamo valutare la spesa del lavoro (ho risposto che è a mio carico e che verrà effettuato da personale specializzato)
3. e se cambi aula?
e non ultimo, oggi: c'è troppa responsabilità da parte della scuola (se si rompe? Pago io, ho risposto)...


mi devono appendere il proiettore sul soffitto ..e io non lo posso fare ...sono due anni che aspetto!!!

Anch'io mi son dovuta arrangiare quest'anno che ho dovuto cambiare classe: il DS non ha voluto pagare lo spostamento della LIM (250 euro perchè venivano da Milano). Così l'ho chiesto ai miei genitori che in quattro e quattrotto me l'hanno smontata e rimontata alla perfezione, e si sono portati anche l'aspirapolvere per non sporcare la classe...grandi!!!!!

NON è giusto acquistar da sè i sussidi, ma non è giusto neppure impedire ad un docente di far scuola come sa e sogna di fare.
Ho lottato per anni con autoformazione, aggiornamenti, formazioni adi docenti, studi, laurea e via dicendo per mettere nero su bianco le mie competenze, sapendo che purtroppo spesso carta canta, ed ora, perchè le mie competenze vengono ignorate e non mi si lascia operare al meglio?
Mi spiace, ma mi sento solo LIMITATA nelle mie possibilità di esprimermi nel mio lavoro, sento solo che le mie competenze devono rimanere nel cassetto.
E poi? Anni che chiedo internet in classe. Nella mia scuola c'è il wireless, eppure lo scorso anno mi son dovuta pagare internet per connettermi dalla classe.
C'è un laboratorio, si, ma abbiate pazienza, se posso EVITARE di mettere in fila i bambini, attraversare la scuola (grande) salire al piano di sopra, accedere al laboratorio, accendere il contatore e avviare il pc per vedere una cosa di pochi minuti, sarà meglio, no?


mi è stata negata anche la connessione Internet in classe
PS: se penso che ho dato vita e morte per 20 in questa scuola... :-(
... e pensare che tutti i laboratori, internet, rete, innnovazioni, le ho portate e spinte io... ed ora, da quando è arrivata questa preside, un disastro.
Sì, so che la chiavetta non è il massimo, ma non posso insegnare senza internet, ci son troppo abituata...
Anche lo scorso anno mi son sempre connessa a spese mie.
Faccio presente che la connessione è in fibre ottiche e paga tutto il Comune


Mi inserisco in questa discussione per comunicarvi, care colleghe, che nella mia scuola il collegamento internet ce l'hanno perfino in sala musica ma non in laboratorio di informatica (27 pc+server+Lim) dove a me - che tra l'altro sono FS informatica e nuove tecnologie per la didattica con responsabilità anche del laboratorio suddetto - serve come il pane, sia per le attività didattiche progettate che per le attività di laboratorio di informatica e blog che ogni anno porto avanti con gli alunni. Wireless...cosa è????? Roba da Medioevo proprio... Per questo volevo proporre quel progetto Scuola mia. Ma questi eroi mi sa che non ce a faranno a lottare contro le pale dei mulini...


Il problema è che il mio lavoro in classe, se prevede qualche cosa di diverso dai gessetti, è sempre ostacolato...
PS: Lunedì mi è stato detto dal DSGA (direttore servizi amministrativi) che posso insegnare anche con i gessi, la LIM non mi serve.



nella mia scuola lo scorso anno mi promettevano di mese in mese la PW per connettermi con il portatile...qst ultimo per averlo dovevo richiederlo con domanda scritta 3 gg prima...era chiuso in armadietto da 3 lunghi anni e nessuno ha mai pensato di usarlo...poi è arrivata la LIM e hanno detto ke potevamo usarla...i primi eroi hanno provato a portarla in classe e il DSGA ne ha vietato l'uso chiudendola in uno stanzino! nella scuola in cui sono ora sono 2 settimane ke chiedo 2 casse per il mio MP3...ma nel frattempo mi sto attrezzando per portarmi tutto da casa...PC, casse, MP3 ...e sto anche valutando altri acquisti...ma nn chiederò certo il permesso di usare, per scopi didattici, questi potenti mezzi "facilitatori"...

come ti capisco...noi non abbiamo neanche un pc funzionante..figurati la connessione, la lim e quant'altro!!!aiutooooooooooooo

28.9.11

LA MEMORIA NO!




Dal 2005 a oggi oltre tredicimila ragazzi provenienti dalle scuole superiori della citta’ di Torino prima, dal Piemonte poi, infine da tutta Italia hanno partecipato al progetto Treno della Memoria. Oggi la regione Piemonte, che ha fatto nascere questo progetto vuole cancellare questa esperienza. Quest'anno parteciperanno al Treno della Memoria ragazzi da tutta Italia ma se questa decisione non cambiera’ nessuno dal Piemonte.

Stanno togliendo ai nostri ragazzi tutto, strumenti, tempo, sicurezza, pulizia, appoggio, speranza per il futuro, e ora anche LA MEMORIA???


Se vuoi anche tu chiedere con forza che il Treno della Memoria parta anche da Torino
firma l'appello!

27.9.11

EricksonLIVE



"EricksonLIVE è il nuovo progetto firmato Erickson che propone pubblicazioni di narrativa, biografie, presentazioni di buone prassi, descrizioni di sperimentazioni, metodologie e strumenti di lavoro.
EricksonLIVE dà voce ai professionisti del mondo della scuola, dell’educazione e del settore socio/sanitario, ma anche a genitori, studenti, pazienti, utenti, volontari e cittadini attivi. Vengono selezionate, pubblicate e divulgate le esperienze, le sperimentazioni e le idee che questi protagonisti hanno sviluppato e realizzato: si dà loro l’opportunità di condividerle attraverso la stampa tradizionale, l’e-book e il web.

Con i loro interventi e le loro riflessioni tutte queste persone hanno prodotto e stanno producendo cultura viva, sia di matrice professionale e metodologica, sia quella cultura umile ma profonda che scaturisce dalle storie di vita nella quotidianità. EricksonLIVE offre ora l’occasione di dare maggiore diffusione a idee, testimonianze ed esperienze preziose che rimarrebbero altrimenti poco visibili, trasmettendole alla vasta platea dei lettori affezionati alle tematiche Erickson.

EricksonLIVE è un luogo dove autori e lettori possono incontrarsi per confrontarsi, dare e ricevere suggerimenti, scambiare le proprie esperienze, commentare le opere, trovare approfondimenti, scaricare materiali (testi, immagini e video)."


Mi sono appena registrata e ho scaricato tre libri...

Giochi sporchi sulla pelle degli scolari



E figuriamoci...

26.9.11

Non giudicare troppo in fretta



La dedico a me, che ultimamente "vedo autunnale"...


Un uomo aveva 4 figli. Voleva imparassero a non giudicare le cose troppo velocemente. Così li mandò uno alla volta a osservare un albero molto distante da casa...
Il piu' grande andò in inverno,il secondo in primavera,il terzo in in estate, il più giovane in autunno.

Quando tutti furono tornati chiese loro cosa avevano visto.
Il grande disse che l'albero era brutto, spoglio e ricurvo.
Il secondo disse che era pieno di gemme e promesse di vita.
Il terzo non era d'accordo, l'albero era pieno di fiori, profumato e bellissimo, era la cosa più bella che avesse mai visto.
Il più piccolo aveva un'opionione ancora diversa...L'albero era carico di frutti e pieno di vita e realizzazione.

L'uomo spiegò ai suoi figli che tutti avevano ragione, infatti avevano osservato solo una stagione della vita dell'albero. Disse loro di non giudicare un albero o una persona solo in una stagione e che l'essenza di ciò che una persona è, la gioia, l'amore, la realizzazione che viene dalla vita, possono essere misurate solo alla fine quando tutte le stagioni sono complete.

Se ti arrendi quando è inverno perderai la speranza che regala la primavera, la bellezza della tua estate, la realizzazione del tuo autunno.

Non lasciare che il dolore di una stagione distrugga la gioia di ciò che verrà dopo. Non giudicare la tua vita in una stagione difficile. Persevera nelle difficoltà...
Il meglio deve ancora venire

25.9.11

C'è tempo...



C'è tempo...Ivano Fossati

Dicono che c'è un tempo per seminare
e uno che hai voglia ad aspettare
un tempo sognato che viene di notte
e un altro di giorno teso
come un lino a sventolare.

C'è un tempo negato e uno segreto
un tempo distante che è roba degli altri
un momento che era meglio partire
e quella volta che noi due era meglio parlarci.

C'è un tempo perfetto per fare silenzio
guardare il passaggio del sole d'estate
e saper raccontare ai nostri bambini quando
è l'ora muta delle fate.


C'è un giorno che ci siamo perduti
come smarrire un anello in un prato
e c'era tutto un programma futuro
che non abbiamo avverato.


È tempo che sfugge, niente paura
che prima o poi ci riprende
perché c'è tempo, c'è tempo c'è tempo, c'è tempo
per questo mare infinito di gente.

Dio, è proprio tanto che piove
e da un anno non torno
da mezz'ora sono qui arruffato
dentro una sala d'aspetto
di un tram che non viene
non essere gelosa di me
della mia vita
non essere gelosa di me
non essere mai gelosa di me.

C'è un tempo d'aspetto come dicevo
qualcosa di buono che verrà
un attimo fotografato, dipinto, segnato
e quello dopo perduto via
senza nemmeno voler sapere come sarebbe stata
la sua fotografia.

C'è un tempo bellissimo tutto sudato
una stagione ribelle
l'istante in cui scocca l'unica freccia
che arriva alla volta celeste
e trafigge le stelle
è un giorno che tutta la gente
si tende la mano
è il medesimo istante per tutti
che sarà benedetto, io credo
da molto lontano
è il tempo che è finalmente
o quando ci si capisce
un tempo in cui mi vedrai
accanto a te nuovamente
mano alla mano
che buffi saremo
se non ci avranno nemmeno
avvisato.


Dicono che c'è un tempo per seminare
e uno più lungo per aspettare
io dico che c'era un tempo sognato
che bisognava sognare.

Una tutina così mi piacerebbe...

24.9.11

Ridiamo per non piangere




Il Ministro dell'Università e della Ricerca ha già smentito dicendo "ovviamente, il tunnel di cui si parla nel comunicato di ieri, non puo' essere per nessuna ragione inteso come un tunnel che collega materialmente Ginevra con il Gran Sasso. Questo e' di facile intuizione per tutti e la polemica e' assolutamente strumentale", ma ormai il danno è fatto, e nella rete ci si sbellica dalle risate.

Il motivo?
In un comunicato, il ministro Gelmini parla di un tunnel, attraverso cui è stato possibile l’esperimento dei neutrini.
Il testo recita:
“Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l’esperimento, l’Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro.” Peccato che non esista nessun tunnel, anche perché se esistesse sarebbe la più grande opera di tutti i tempi.

Nessuno si è chiesto come faccia ad esistere un tunnel lungo 700km. E come possa essere costato solo 45 milioni di euro?
Chiaramente è un errore, ma di quelli davvero grossolani, commesso tra l’altro dal Miur.


Alcune battute deliziose trovate in rete:
- Devo andare a Lucerna, quindi mi consigliate di prendere lo svincolo per L’Aquila ovest?
- Il CCISS Viaggiare informati segnala la presenza di un tamponamento tra neutrini all’interno del tunnelgelmini, moderare la velocità
- Ma da L’Aquila a Lucerna c’è qualche distributore o mi conviene partire con il pieno e qualche tanica di gasolio?
- Il debito verrà coperto piazzando un autovelox per neutrini nel tunnelgelmini!!
- Il sud, come al solito, tagliato fuori: vogliamo che il tunnelGelmini arrivi fino a S.Maria di Leuca!
- È un grande risultato: il limite della velocità della luce era una pesante eredità lasciataci dal precedente governo.
- il Torpedone tunnel Cern-Gran sasso in partenza davanti ministero Ricerca. Orari: uno ogni nanosecondo

Non perdetevi quelli che stanno fioccando su Twitter eh eh eh

23.9.11

Vademecum del ciclista urbano


Il Comune di Torino ha messo nero su bianco le regole e consuetudini di chi decide di muoversi in bicicletta sulle strade cittadine nel “Vademecum del ciclista urbano”.

A prepararlo l'Ufficio biciclette dell’assessorato Ambiente insieme con la nuova “Mappa delle piste ciclabili torinesi”: sotto la Mole le piste ciclabili sfiorano i 175 chilometri, assegnandoci il primato di grande città italiana con la più estesa rete ciclabile. Il dato è tratto da L’A-bici, un dossier diffuso la scorsa settimana da Legambiente che, con una ricerca durata oltre un anno, ha indagato la situazione della mobilità dolce nei capoluoghi italiani, stilando la classifica dei centri più a misura di ciclista.

Ponti per la scuola



da La Repubblica

"I bambini che vedete nella foto stanno cercando di tenere all'asciutto i loro zaini mentre attraversano il fiume Khe Rao per andare a scuola. La foto è stata scattata nella provincia del Quang Binh, in Vietnam. Trenta bambini devono nuotare per più di venti metri due volte al giorno per andare in classe perché non c'è alcun ponte. L'acqua è profonda da uno a tre metri ma può diventare molto più alta durante la stagione delle piogge. Gli studenti hanno guadato il fiume ogni giorno per più di dieci anni. Le autorità di Minh Hoa, il villaggio dove si trova l'istituto scolastico, sostengono che le finanze del piccolo paese non permettono loro di costruire il ponte."

Vorrei che si facessero i ponti per fare arrivare i bambini a scuola, vorrei si facessero i ponti per avvicinare le scuole di tutto il mondo alle famiglie, alla società.
Vorrei che le scuole diventassero i posti più belli dei nostri paesi e delle nostre città, dei posti che quando uno ci passa davanti pensa "fossi ancora bambino!"

...E non luoghi tristi, brutti, sporchi e insicuri come le scuole in cui lasciamo che i nostri bambini passino troppe ore dei loro anni più belli.

Chi becca becca...

Stasera pezzi di un vecchio satellite sono attesi sulla Terra, pare sul Nord Italia...
È grosso più o meno quanto un autobus, pesa quasi sei tonnellate e le probabilità che cada sulle nostre teste sono dello 0,9 per cento: remote, ma non nulle. Il sorvegliato speciale si chiama Upper atmosphere research satellite (Uars) ed è un vecchio satellite della Nasa in orbita dal 1991 e in disuso da sei anni. Tra questa sera e domani mattina si scontrerà con l’atmosfera, disintegrandosi in mille pezzi che arriveranno sulla Terra.
I pezzi più grossi pesano circa 150 chili. Gli esperti: è meno pericoloso del meteorite di una tonnellata che ogni anno colpisce il pianeta. Ma la Protezione civile è schierata...(chissà dove...)

Cosa sono i neutrini? Ce lo spiega un cartone

Neutrini più veloci della luce c'è la conferma ufficiale: nel percorrere i 730 km che separano il Cern dal Gran Sasso ci hanno messo 60 nanosecondi meno del previsto.

Ricomincia la stagione dei concerti

http://www.sunshinegospel.com/

Scaricate la Newsletter!!

Segnalazione convegno

Convegno di presentazione dei risultati del progetto Sloop2desc - un progetto LLP/Leonardo da Vinci sui temi dell'integrazione fra didattica in presenza e didattica in rete, sull'uso del web 2.0 nella didattica e sulla produzione di risorse educative aperte in una logica di Didattica delle competenze

Oltre 800 docenti in Italia, Romania e Slovenia hanno frequentato i corsi in eLearning progettati in Sloop2desc che vengono ora messi a disposizione per ulteriori iniziative formative.
Il programma del convegno e il modulo per la registrazione sono accessibili all'indirizzo: http://www.sloop2desc.eu/it/convegno-conclusivo.html
.

Un articolo sul convegno lo trovate su Bricks.

Ai partecipanti sarà distribuita la pubblicazione conclusiva del progetto "Preparing the teachers for a competence-based education system" in cartaceo e una pendrive con la pubblicazione in inglese e in italiano.

26 settembre 2011 - ore 14 - presso l'auditorium del Politecnico di Milano, via Pascoli 53.

Scaricate la locandina

22.9.11

Il ciclo dell'acqua


Ogni giorno i membri del gruppo insegnanti su facebook condividono idee, progetti e materiali. Oggi segnalo questa bella animazione sul ciclo dell'acqua dell'amico Paolo Gallese.
Cliccando in basso a destra su Fullscreen è possibile vederla a tutto schermo, e poi sostarsi e cliccare sulle varie immagini per vedere le animazioni.
Non sono state inserite descrizioni testuali perchè quelle ce le aspettiamo dai nostri allievi!

Giochiamo un po'



Disegna un omino, guarda, leggi e accontentalo...
http://www.drawastickman.com/

20.9.11

La miglior cosa




"La miglior cosa che ti può capitare nella vita è d'incontrare qualcuno che conosca a memoria
tutti i tuoi errori,
le tue mancanze,
i tuoi passi falsi,
i tuoi difetti e le tue debolezze

e che tuttavia continui a pensare che tu sia completamente incredibile così."


M. Bisotti.

18.9.11

Grazie PierCesare!


Grazie a PierCesare Rivoltella (membro del gruppo, Presidente SIREM, Direttore CREMIT, Università Cattolica di Milano) che ha citato anche il nostro gruppo "INSEGNANTI" di facebook al VII congresso nazionale della Società Italiana di E-Learning a Reggio Emilia.
Mi piace che abbia rimarcato che non si tratta di uno spazio di pubblica lamentazione/reciproca consolazione, c'è anche questo ma c'è molto di più ;-)

Riporto dagli atti: "In una prospettiva analoga si deve interpretare lo sviluppo e la diffusione di micromovimenti e nuove forme di organizzazione. Per restare al campo dell’educational si può pensare a “La scuola che funziona”, una community di insegnanti raccolta in Ning da Gianni Marconato, o a “Insegnanti”, un Facebook Group fondato da Paola Limone. In entrambi i casi ci si trova di fronte non a spazi di pubblica lamentazione e reciproca consolazione, ma a vere e proprie communities professionali all’interno delle quali in maniera del tutto emergente si discutono temi, si condividono risorse, si affida al social network la soluzione di problemi. In tutti questi casi è facile registrare le differenze rispetto alla formazione professionale tradizionale. Qui non ci si trova di fronte a forme corsuali, ma a una diffusione di contenuti che rimane disponibile secondo assetti variabili per ciascuno dei membri. Il tempo dell’attenzione può farsi contratto, il social sharing garantisce che qualcuno della rete sicuramente darà un feed-back, lo user generated content viene in primo piano. Proprio quest’ultimo punto motiva molti insegnanti a vivere attivamente questi spazi: la possibilità di essere autori senza tutte le mediazioni istituzionali che questo invece comporterebbe nello spazio pubblico ufficiale."
GLI ATTI DEL CONVEGNO

p.s. Ad oggi nel gruppo siamo 1349, ma si cresce di giorno in giorno.

17.9.11

Carmina Burana



Un bel regalo dalla mia amica Marina che non poteva andarci...Due biglietti per me e la mia amica Tiziana per i Carmina Burana al PalaIsozaky di Torino.

Gran bel concerto!

I Carmina Burana sono testi poetici contenuti in un importante manoscritto del XIII secolo, il Codex Latinus Monacensis o Codex Buranus, proveniente dal convento di Benediktbeuern (l'antica Bura Sancti Benedicti fondata attorno al 740 da San Bonifacio e attualmente custodito nella Biblioteca Nazionale di Monaco di Baviera.
Nel 1937, il compositore tedesco Carl Orff musicò alcuni brani dei Carmina Burana, realizzando un'opera omonima. Orff scelse di comporre una musica nuova, sebbene nel manoscritto originale fosse contenuta una traccia musicale per alcuni dei brani.

13.9.11

The Sound Of Silence



Ripartono i corsi dell'Associazione Sunshine


Scarica l’informativa dei Gospel labs 2011

Scarica il modulo di iscrizione ai corsi

Scarica la scheda soci

12.9.11

Primo giorno di scuola

Anche io un po' mi sono sentita così...Ma poco!! Si sa, i primi giorni sembrano non passare mai, siamo tutti un po' diesel...

Recandshare: fai sentire la tua voce


http://www.recandshare.net/

Una piattaforma che permette di registrare brevi messaggi vocali e di condividerli, taggarli e commentarli con audio e testo.

E' ufficiale!


Ora è ufficiale: ho il piacere di far parte della redazione della rivista on line dedicata alla scuola per l'e-learning e le nuove tecnologie BRICKS, , edita in collaborazione da AICA e SIe-L.

Bricks non solo è gratuita (e chi collabora lo fa a titolo gratuito) ma è anche disponibile in epub. Il che vuol dire che è possibile leggerla con grande comodità e senza sprecare carta anche sul proprio tablet o ereader.
Il 1° numero era dedicato alle LIM, il 2° numero, uscito ieri, è dedicato agli e book.
In questo numero troverete anche due miei articoli, uno sul progetto Book in progress e l'altro su Wikibooks.
Potete lasciare commenti o aprire un dibattito sotto gli articoli.

Tutti gli articoli sono scaricabili qui

11.9.11

Grande Alex!



Il direttore ha vinto!
...E dire che quando ci dirige è così...così...!!

Pedalata canavesana


Visualizza Giro da Bollengo a Viverone in una mappa di dimensioni maggiori

56 km, 750 mt di dislivello.
Un bel giro che passa sulla Grande Serra Morenica di Ivrea.
Siamo partiti da Bollengo e saliti sulla Serra . Una deviazione a vedere il monastero di Bose e poi il percorso riprende toccando una serie di paesini immersi nel verde. Un sali e scendi che termina al lago di Viverone, per poi rientrare al punto di partenza.

Ho trovato una pagina molto divertente sul lago di Viverone, a quanto pare "il lago più grande d'Italia...che inizia con VIV" !
http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Lago_di_Viverone

10.9.11

...

Legge 440: pressochè azzerati i fondi per le scuole


da La Tecnica della scuola

"La legge 440/97, nata per finanzia le attività progettuali delle scuole, si può ormai considerare morta e (quasi) sepolta.
Negli ultimi anni le risorse messe a disposizione delle scuole con questa legge si sono progressivamente ridotte: dai 10mila euro per scuola (la cifra è indicativa e si riferisce a istituti di media grandezza) si è scesi poco per volta ai 3-4 mila euro.
Ma, per il 2011, solo le scuole più fortunate (e cioè quelle più grandi) arriveranno a 2.000 euro; per le altre si scenderà addirittura al di sotto della soglia dei mille euro, poco più di un euro a studente, insomma una elemosina.
La diminuzione era prevista, perché già nella tabella pluriennale contenuta nella direttiva dello scorso anno erano indicate le somme stanziate: 140milioni nel 2009, 127 nel 2010 e 88 nel 2011. Ma per quest’anno il MEF ha bloccato una decina di milioni in vista di un imminente “taglio” sui bilanci ministeriali.
A non risentire della decurtazione delle risorse saranno pochissime voci e cioè l’integrazione scolastica degli alunni con handicap e le iniziative di alternanza scuola-lavoro che potranno contare rispettivamente su 10milioni e 29milioni di euro.
Per tutte le altre voci la riduzione è drastica.
I programmi di formazione e aggiornamento a livello regionale sono stati persino azzerati del tutto. Per le attività nazionali di formazione del personale docente (su questa voce si finanziano in genere i corsi di lingua inglese per i docenti della primaria) si passa dagli 11,7 milioni del 2010 ai 7 di questr’anno.
Il fondo per l’innovazione tecnologica passa da 4 a 2 milioni, quello per l’editoria digitale da 2,5 a meno di 1, l’istruzione degli adulti da 9,8 a 4,3 (ma nel 2009 c’erano 16milioni), per la valutazione degli apprendimenti (Invalsi) si scende da 5 a 1,3.
E infine il taglio più massiccio: alle scuole toccheranno poco meno di 12milioni di euro (erano 31 l’anno scorso e 36 nel 2009).
Resta solo da augurarsi che, per lo meno, i pochi spiccioli destinati alle istituzioni scolastiche vengano erogati in fretta (“pochi, maledetti e subito”, verrebbe da esclamare), perché a dire il vero a tutt’oggi le scuole non hanno ancora visto neppure l’ombra dei soldi del 2010 anche se la direttiva era stata approvata quasi un anno fa.
Entro il 26 del mese la Commissione Cultura della Camera deve dare il proprio parere sullo schema di direttiva, ma questo è solo un dettaglio di contorno."

9.9.11

Un articolo su Trool


Un porto sicuro
per i navigatori del web

Non voglio

Per capire e raggiungere ciò che vuoi, comincia a scartare ciò che non vuoi.
(Mark Twain)



Non voglio smettere di credere che ci siano persone oneste
Non voglio smettere di avere speranza e fiducia
Non voglio rinunciare a pensare che insieme si possono superare tutte le difficoltà
Non voglio mai più vivere la terribile sensazione di elemosinare amicizia, affetto o tempo
Non voglio piu' accontentarmi delle briciole, o una bella fetta di torta o niente
Non voglio essere ne' troppo dolce ne' troppo amara...asprigna va bene
Non voglio sedermi ad aspettare che qualcuno faccia un lavoro che potrei fare io
Non voglio vivere in una torre di splendido isolamento. La mia vita non esiste senza chi amo o suscita in me emozioni ed empatia
Non voglio che qualcuno possa dire "ha imbrogliato" o "è sleale"
Non voglio che qualcuno dica "mi ha abbandonato" o "mi ha ferito"
Non voglio lavorare con chi non mette un minimo di passione in ciò che fa
Non voglio dover fingere di essere diversa per paura di perdere un amico
Non voglio prendermi troppo sul serio


8.9.11

La scuola spacca



"Il problema della scuola? Non è pop"

Quanto lontano


Quanto lontano riuscirai ad arrivare nella vita dipende da come hai saputo trattare
con delicatezza i piccoli,
con comprensione gli anziani,
con partecipazione i sofferenti,
con pazienza deboli e forti.

Perché un giorno tu sarai stato un po’ di tutto ciò.


G. W. Carver

A scuola di speranza


Ho abbinato questo post all'immagine di un articolo che trovo altamente significativo dello stato in cui ci ritroviamo...Esilarante vero?

Oggi vi propongo invece un articolo intitolato "A scuola di speranza", di Marina Boscaino.
Marina è una giornalista ed è anche una collega, e i suoi contributi offrono sempre squarci sul mondo della scuola e importanti spunti di riflessione.

In questi giorni nel gruppo insegnanti su facebook (arrivato a 1300 iscritti) ognuno racconta che cosa ha ritrovato al suo rientro, e ce n'è davvero per tutti i gusti: dalle aule in cui bisogna portare banchi e sedie di piano in piano e togliere polvere e ragni (i bidelli se ancora ci sono sono del tutto insufficenti), ai buchi a groviera negli orari che richiedono giornate intere per trovare chi li può colmare (saltano compresenze e attività per seguire i bambini di altre classi in orario di mensa), a scelte decisamente poco sindacali da parte di alcuni dirigenti...

Buona speranza a tutti.

"A scuola di speranza"


da Il Fatto Quotidiano, 6 settembre 2011


Il Direttore mi ha chiesto di scrivere con un po’ di speranza. Certo, capisco: da molto tempo ormai i miei pezzi sembrano bollettini di guerra più che commenti sulla scuola. Eppure chiunque si occupi – come me, come tanti – di politiche scolastiche da anni; chi si tenga informato sulle sorti del nostro sistema di istruzione senza subire passivamente la (dis)informazione di governo; chi, infine, soltanto lavori a scuola sa che non si tratta di pessimismo cosmico, ma della consapevolezza che abbiamo toccato il fondo, in una parabola discendente iniziata ormai più di 10 anni fa. Basta guardare qualsiasi rassegna stampa specializzata.

La buona notizia è che siamo ancora tutti qui, con voglia di esserci e di fare, chi più chi meno. La buona notizia è che molti di noi continuano a considerare questo lavoro non una sinecura, cui destinare il minimo sforzo di una professionalità ormai acquisita, che potrebbe agire “con la mano sinistra”, ma impegno di vita, cui profondere energie, studio, capacità relazionale; la buona notizia, infine, è che continuano ad esserci i ragazzi, che – al di là di mistificazioni romantiche e giovanilistiche – riescono talvolta a spiazzare anche il più ostinato disfattismo e a restituire qualcosa di buono, qualcosa di bello.

Tre buone notizie, dunque: un fatto straordinario, considerate le condizioni in cui si apre l’anno scolastico. Nonostante la fase che stiamo vivendo e la propaganda, che ci vorrebbe pacificati e soddisfatti davanti al costernante progetto di impoverimento della scuola, dialoganti e propositivi davanti alla più esplicita chiusura al dialogo e al confronto, esiste ancora motivazione. La scorsa settimana l’immeritevole Gelmini ha inaugurato in conferenza stampa l’anno scolastico (che parte, nelle prime regioni, il 12 settembre): per i 7.830.650 studenti iscritti sarà “regolare”.

Come nelle migliori tradizioni della manipolazione linguistica cui siamo assuefatti, numeri in libertà, per illustrare “le magnifiche sorti e progressive” della scuola italica. Tutti con il segno più, a rimarcare strategie vincenti, a dimostrare che tutto è stato fatto come si doveva, a cominciare dai primi passi nel 2008, quando – senza saper né leggere né scrivere (è quasi il caso di prendere l’affermazione alla lettera) – il neoministro accolse la richiesta di Tremonti di “razionalizzare e semplificare”: ovvero, meno 140 mila posti di lavoro. Sono però parole volatili, a iniziare dalla sbandierata immissione in ruolo di 30 mila insegnanti (una di 63 anni, a cui “per fortuna” è stata alzata di recente l’età pensionabile) e 36 mila Ata, senza dire che anche quest’anno saranno 19.700 i docenti e 14.500 gli Ata in meno. E soprattutto che le immissioni sono solo intenzioni, perché saranno vagliate da Tremonti, notoriamente disponibile alle esigenze della scuola. Non una parola sulla manovra aggiuntiva che – nel gioco delle 3 carte delle ultime settimane – mantiene inalterati i tagli agli Enti Locali: mancate risorse per edilizia scolastica, diminuzione di servizi, danni soprattutto a scuola dell’infanzia e primaria.

L’improbabile realtà da Mulino Bianco, costruita su affermazioni implausibili, rimuove le piogge di ricorsi, le scuole di Cosenza impossibilitate ad aprire per mancanza di personale Ata, le reti di solidarietà e di mobilitazione che si vanno creando contro la “cura da cavallo” somministrata alla scuola italiana: disagio a valanghe. A Palermo è riuscito perfino il miracolo di unire nel comitato Insieme per la scuola appartenenze politiche e sindacali trasversali: Pd, Sel, Pdci, Cgil, Cobas.

L’anno inizia con una serie di date drammatiche: oggi sciopero generale della Cgil, contro la manovra che condanna il Paese alla recessione e alla disgregazione sociale, depressiva e iniqua; 7 ottobre sciopero Unicobas; 15 ottobre “giornata dell’indignazione” dei Cobas. Gelmini continua a far finta di nulla e a raccontarci la migliore delle scuole possibili: a colpi di accorpamenti, contrazioni, tagli, negazione di diritti. Perseverano con le fandonie, non paghi della “favola bella” che hanno tentato di propinarci fino a poco tempo fa. E che ci ha portato sull’orlo del baratro.

Ecco, caro Direttore: il nostro anno scolastico si apre così. Per me, in particolare, con un nuovo inizio: la scuola presso cui ho chiesto trasferimento, considerando che nel liceo dove ho insegnato per anni avrei rischiato di perdere posto. All’età di quasi 49 anni. Si dice che rimettersi in gioco, fare nuovi progetti aiuti a vivere meglio. Lo credo anch’io. Ed è per questo che – assieme a molti che condividono il mio attaccamento civico, etico e culturale alla scuola pubblica – non ho proprio intenzione di mollare: insegnamento serio, instradamento alla cittadinanza consapevole, militanza. Anche quest’anno cercheremo di non perdere un colpo. Ecco la buona notizia. E grazie per avermici fatto riflettere.



Leggete anche:
Cosa c'è dietro quelle porte? "Tutti i guai del rientro in classe"

4.9.11

Prendi la borsa e pedala


Una ciclista come me non poteva resistere...A una borsa fatta di camere d'aria di biciclette!

Laura Comino e Marco Giambra sono due torinesi, entrambi trentenni, realizzano borse e accessori in camera d'aria riciclata di bicicletta, scovandole nei mercatini e dai ciclisti. Perché proprio la camera d'aria? Per le sue caratteristiche: elasticità, impermeabilità, versatilità, resistenza, morbidezza e facilità nel realizzare le cuciture. E poi perché Laura e Marco sono affascinati dai segni dell'uso e del tempo impressi sulle camere d'aria, come le toppe per la riparazione, che rendono i loro oggetti vissuti, "urbani" e riciclati.

http://www.mnmur.com/

Campagna per i diritti di cittadinanza e il diritto di voto per le persone di origine straniera



Oggi nel nostro Paese vivono oltre 5 milioni di persone di origine straniera. Molti di loro sono bambini e ragazzi nati o cresciuti qui, che tuttavia solo al compimento del 18° anno di età si vedono riconosciuta la possibilità di ottenere la cittadinanza, iniziando nella maggior parte dei casi un lungo percorso burocratico. Questo genera disuguaglianze e ingiustizie, limita la possibilità di una piena integrazione, disattende il dettato costituzionale (art. 3) che stabilisce l’uguaglianza tra le persone e impegna lo Stato a rimuovere gli ostacoli che ne impediscono il pieno raggiungimento.

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Che problema...



Domenica mattina piovosa, chiacchieravo in rete col collega Maurizio di problemi matematici...Sui libri sono sempre banali, e ci si chiedeva dove cercarne di migliori o come prepararne insieme ai nostri allievi.
Ecco che una collega del gruppo insegnanti, per caso, proprio pochi minuti dopo segnalava questo video di Troisi. Davvero un bell'esempio!

Le figure Kolam una tecnica rituale che si tramanda di madre in figlia



Le figure Kolam, motivi ornamentali indiani disegnati sul terreno dalle donne per proteggere e purificare le proprie case sono diventate oggetto dei ricercatori di Informatica.

Le proprietà geometriche di questi disegni li rendono applicazioni ideali della teoria dei linguaggi formali.
Alcune figure tradizionali, antiche di quasi cinquemila anni, si sono rivelate essere veri e propri frattali.

Un video


SIEL 2011 – Barcamp scuola


Barcamp Scuola: documento di avvio!
SIEL 2011 – Barcamp scuola
Reggio Emilia – 15 settembre 2011 – 15.00 – 18.00 In collaborazione con

La scuola che funziona – gruppo “tecnologie per insegnare e per apprendere”
Gruppo “Insegnanti” in Facebook
Rivista Bricks
Dschola

Sono anni che le tecnologie digitali e di internet sono utilizzate a scopo didattico nella scuola. Gli usi didattici delle tecnologie sono anche oggetto di studi, ricerche, sperimentazioni universitarie e non.

Le scuole italiane oggi sono generalmente più informatizzate rispetto a 10 anni fa ed un numero sempre maggiore di insegnanti ha confidenza con le tecnologie e le usa nelle proprie attività di insegnamento.

In questi anni sono stati fatti anche significativi investimenti, soprattutto pubblici, in tecnologie didattiche ed in formazione per gli insegnanti.

La via tecnologica per la scuola non è, oggi, più un opzione ma un dato di fatto da cui non si può, e non è opportuno, prescindere.

La questione della didattica con le tecnologie, accanto alle indubbie luci, presenta tuttavia anche molte ombre. Le luci si riferiscono prevalentemente alla modernizzazione e all’arricchimento della strumentazione presente a scuola; le ombre riguardano l’impatto delle tecnologie sul reale miglioramento dell’insegnamento e dell’apprendimento, sul cosa si fa in classe (e oltre la classe) con le tecnologie. Altra zona d’ombra è la diffusione dell’uso quotidiano delle tecnologie che sembra essere ancora in realtà ancora patrimonio di pochi innovatori e pionieri in un contesto di sostanziale indifferenza se non di opposizione da parte della generalità degli insegnanti.

Quali sono oggi le prospettive?

Dopo una prima fase sperimentale che potremo definire pionieristica,ricca di tanta generosità ed entusiasmo e di non poca ingenuità, caratterizzata da un mix di risultati e fallimenti, di volontariato e punte di elevata professionalità, è possibile pensare al consolidamento organico delle tecnologie nella didattica? Dopo una fase in cui le tecnologie sono state al centro delle nostre attenzioni è possibile che le stesse diventino trasparenti fino a scomparire? E’ possibile che l’uso didattico delle tecnologie entri a far parte della normalità delle pratiche didattiche e ci si preoccupi di fare buona didattica e non di usare le tecnologie?

Da quando le tecnologie hanno iniziato a fare la loro comparsa nelle aule scolastiche abbiamo potuto assistere al lavoro di tanti “pionieri” alcuni dei quali favorevoli … “a prescindere”, altri dotati di eguale entusiasmo anche se accompagnato da maggiore senso critico.

Non pochi dei “pericoli” che il manipolo degli entusiasti-critici paventavano si sono materializzati. Tecnologie come fine e non come mezzo, utilizzo didattico non innovativo ma ripetitivo della didattica convenzionale, usi guidati da scarsa consapevolezza pedagogica e didattica, rischio di perdere il treno dell’innovazione del sistema educativo con l’arrivo delle tecnologie, innovazione più dichiarata che agita, innovazione tecnica non associata ad incremento di efficacia ……. Sono tutte problematiche che sono state spesso affrontate vivacemente e con grande partecipazione, più in rete attraverso blog e social network che nei luoghi “ufficiali” del dibattito teorico e della riflessione sulle pratiche.

Tutto ciò premesso, il tema che vogliamo porre al centro del Barcamp scuola in SIEL 2011 è la riconsiderazione critica delle pratiche di didattica con le tecnologie a scuola.

Alcune domande a cui si potrebbe tentare di dare una risposta:

Cosa ha funzionato?
Cosa non ha funzionato?
Le risorse (umane e finanziarie) allocate hanno prodotto un risultato adeguato?
La scuola e gli insegnanti accettano le tecnologie o vi resistono?
Le tecnologie hanno migliorato la scuola? Se si, in cosa? Se no, perché?
Quanto vicini o quanto lontani siamo dal dimenticarci delle tecnologie in sé e pensare solo alla didattica?
Quanta propaganda e quanta autenticità c’è nelle politiche per l’innovazione? Le politiche di innovazione tramite le tecnologie sono efficaci?
In quali condizioni si lavora oggi con le tecnologie a scuola? Il contesto facilita oppure ostacola?
Le tecnologie a scuola sono ancora una questione aperta e/o controversa? Le tecnologie sono ancora sotto processo?


Questo è il link del forum dedicato:

http://www.siel2011.it/index.php/forum/5-barcamp-scuola