14.3.12

Infinitamente fighe


Alla veneranda età di 47 anni ieri sera ho scoperto che:
  • non si spalma MAI l'ombretto con il dito! (ops....)
  • bisogna sempre usare il pennello a LINGUA DI GATTO 
  • si stende il rossetto, poi sopra la cipria, poi si tampona e si ristende...
Proprio vero: non si finisce mai di imparare! ;-))

Dove mi è stata "aperta la mente"? All'incontro "infinitamente fighe" organizzato da Luciana Littizzetto e Casa OZ nell'ambito della rassegna "Lezioni pratiche di quel che non sappiamo".
Quattro incontri per raccogliere fondi per le attività del centro, per stare insieme imparando e ridendo.

Ho già scritto due volte di Casa OZ, un posto davvero importante per la città di Torino e per chi vi deve venire purtroppo per motivi davvero poco felici. 
Accompagnare il percorso della famiglia nelle situazioni di difficoltà indotte dalla malattia è l’intento di CasaOz che si propone di promuovere e fornire accoglienza, sostegno e assistenza nell’elaborazione di un percorso di ritorno alla normalità sociale la famiglia ed i bambini che vivono l’esperienza della malattia, considerata nel suo insieme e nei singoli componenti.
Tutte le attività offerte sono volte al conseguimento di un obiettivo generale: la ristrutturazione della “normalità”.
CasaOz si propone di essere una “rete curante” che al suo interno ripropone delle figure di riferimento che si prendono cura di ogni ospite in modo multidisciplinare e lo aiutano a mettersi in rete con le altre risorse del territorio.
Casa OZ vuole inoltre:
  • costituire punto di sosta e accoglienza per le famiglie e i bambini ammalati; 
  • costituire luogo di socializzazione fra le famiglie e fra i bambini; fornire presso la propria sede servizi di assistenza alle famiglie, quali ad esempio sostegno scolastico e di doposcuola, intrattenimento e assistenza controllata dei bambini malati e dei loro fratelli e sorelle; 
  • offrire un servizio di orientamento nel disbrigo degli adempimenti burocratici connessi alla situazione di malattia;
  • creare sinergie con strutture sanitarie o associative già esistenti al fine di cooperare al superamento della situazione di solitudine ingenerata dalla malattia favorendo la comunicazione fra le famiglie e gli enti che hanno in carico il bambino.

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