29.3.14

Uffolo!


Alessandro Battan, un illustratore e disegnatore di fumetti, mi ha scritto e mi ha chiesto di far conoscere il suo blog e le sue pubblicazioni per i bambini gratuite.
Lo faccio volentieri perchè chi mette a disposizione gratuitamente delle risorse per i bambini è il benvenuto su questo blog:-)

Il suo blog è http://www.uffolo.com, le pubblicazioni sono scaricabili qui.

Copio qui la sua presentazione:


"Da ragazzo era indeciso tra fare il calciatore o lanciarsi definitivamente nel mondo dell’editoria, ma all’età di 19 anni decise di seguire la passione per topi e paperi per abbandonare quella del pallone, con grande disappunto del suo conto in banca…Comincia andando “a bottega” in uno studio di disegnatori della sua città che si occupa principalmente di fumetto Disneyano, imparando le basi e i trucchi del mestiere.In quegli anni collabora con autori storici frequentando nello stesso momento l’Accademia Disney di Milano. Negli anni ’90 insieme ad altri disegnatori espone per Lucca Comics. Nel frattempo continua a sperimentare e specializzarsi in altre tecniche e settori quali quelli della grafica e del cartone animato, lavorando per vari studi. tra cui la Nightflight e la Pseudofabrica. Per vari anni disegna per Prezzemolo (giornalino basato sulla mascotte di Gardaland) e collabora nella creazione di libri scolastici e parascolastici con vari editori tra cui la Giunti. Contemporaneamente si occupa delle chine di alcuni albi  (per l’Italia e la Francia) e di Fulber per il fumetto PJ. Ormai da tempo è un collaboratore di WINX Club e della Red Whale per I Grandi Classici di Geronimo Stilton e Tea Sister."

28.3.14

Dematerializzazione? Impossibile...


Ho scoperto che dopo aver fatto domanda di trasferimento on line (o domanda di iscrizione a scuola per i figli on line) tutto deve comunque essere stampato dalle segreterie scolastiche e spedito al Ministero con tutti gli allegati in cartaceo....
Siamo il Paese dei quaqquaraqquà della dematerializzazione..


p.s. sto scoprendo in realtà che in tutta Italia ci sono scuole che stampano e altre che non stampano, e che non si capisce se c'è una normativa a tal proposito...

23.3.14

In classe con il computer


Il documento che potrete scaricare gratuitamente è per tutti i colleghi e le scuole che già lavorano o lavoreranno con i netbook o i tablet in classe per ogni alunno. 
Un mio regalo per dire grazie ai tanti colleghi con i quali ho collaborato e imparato molte cose:-) 

IN CLASSE CON IL COMPUTER

15.3.14

13.3.14

Didapages per windows 8


Leggo con grande piacere sul sito del maestro Roberto che il collega Giorgio Musilli ha messo a punto una versione del famoso programma per libri multimediali Didapages che va bene anche su Windows 8.

Per scaricare Didapages per windows 8 ecco il link:www.softwaredidattico.org/files/didapages_win8.zip


Occorre usare solo le cartelle dei tutorial per i libri e, quindi, ha senso usare esclusivamente il primo pulsante nella schermata di accoglienza (quello che prima portava ai tutorial).

Se avete un progetto esistente, basta copiarne il contenuto in una delle cartelle dei tutorial (libro1, libro2, libro3, libro4) per poi apportare tutte le eventuali modifiche. 

E' consigliabile utilizzare la cartella "Libro 1" che ha all'interno solo la copertina.

7.3.14

90 secondi di storia della musica


La storia della musica registrata condensata in 90 secondi, da "The Oceanna roll" di Arthur Collins (anni Dieci del secolo scorso) a "Get lucky" dei Daft Punk passando per Benny Goodman, Bobby Darin, gli Who, gli Abba, i Run D.M.C., i Coldplay, gli OutKast e Rihanna, gli strumenti musicali (pianoforti, batterie, chitarre elettriche) accanto a quelli di registrazione e riproduzione della musica, grammofoni e vinili, musicassette e Cd, lettori Mp3 e iPad. Fino al "claim" finale: 
"The only thing that remains - music", la musica è l'unica cosa che resta.

3.3.14

Seminario internazionale ACCHIAPPANUVOLE Studenti e scuole nell’era digitale


Sabato stavo tornando in treno  da Bologna dopo il convegno dell'ADI (associazione docenti italiani), e facevo considerazioni: 
le analisi dell'Ocse Pisa sui risultati della scuola italiana sono deprimenti. 
La situazione dell'architettura scolastica è deprimente. Lo sapevamo gia', ma vedere quanto si può fare e quanto si sta facendo in altri Paesi è molto più deprimente...
Dove si stanno ottenendo i risultati migliori? 
Dove si è deciso di dare vera autonomia gestionale alle scuole, dove gli insegnanti lavorano a scuola in team e con tutor e non a casa da soli, dove le ispezioni sono viste come un momento importante di verifica e di opportunità di miglioramento, dove partendo da uno stipendio base decente si ha poi la possibilità di avanzare per meriti e non per vecchiaia, dove gli studenti possono scegliere il loro percorso formativo....
E non è davvero solo questione di denaro ( importantissimo per il giusto riconoscimento) ma di mentalità.
La Polonia ( ben più povera di noi, dal 2000 a oggi con scelte intelligenti ha ottenuto risultati importantissimi.
Sono tornata  sconsolata, perchè qui a ogni cambio di governo o si fanno danni o al meglio si mettono toppe...Perchè qui i sindacati ingessano tutto, perchè in Italia il merito è una parola indecente (equità spesso significa "tu lavora pure di più, tanto poi i soldi devono essere a pioggia")....Perchè ad essere un ottimo insegnante in Italia non solo non guadagni niente, ma rischi solo che ti appioppino più studenti e casi più difficili... 

Perchè gli altri hanno imparato a farsi valutare e guidare e noi no? Da noi nessuno si fida più di una qualsiasi autorità, non ci si fida del governo, della magistratura, dei dirigenti, dei superiori, e nemmeno dei nostri simili...
I genitori non si fidano degli insegnanti, gli insegnanti non si fidano delle famiglie e degli studenti...

Ci hanno fatto notare che mentre da noi la paura più grande e' che si copi (perchè da noi chi copia è furbo) nei Paesi con i migliori risultati il lavoro di gruppo e cooperativo ha fatto superare il problema, se non del tutto sicuramente in gran parte). 

Io penso alla mia"carriera": entrata in classe dopo superamento di concorso a 18 anni, senza preparazione. Un anno di prova sulla carta (quando mai un anno di prova è stato davvero di prova in Italia?), 30 anni di lavoro in cui mai nessuno ha giudicato il mio operato (tranne genitori e alunni che però non avevano altri riferimenti), mai nessuno è entrato nella mia aula per osservare come lavoro, la metodologia che uso, il mio livello di aggiornamento....
Potrei aver rovinato intere generazioni o più ottimisticamente non avere adeguato il mio insegnamento alle reali esigenze dei miei allievi, a nessuno è interessato e interessa al momento. 
So che ho una carriera bloccata e morta da sempre, scatti stipendiali che fanno sì che io speri solo di invecchiare, so che tutta la mia professionalità messa in ruoli di responsabilita' quali ad esempio le figure legate all'offerta formativa se ieri mi venivano pagate 1200 euro l'anno lordi, da oggi sono pagate 400 euro lordi, a parità di impegno lavorativo. 

Ognuno di noi ha il suo caso personale, io ritengo di essere stata molto fortunata, ma cio' non toglie che la scuola che sognavo, sogno e sognerò per i cittadini dl domani non ha quasi nulla a che fare con quella in cui lavoro.

Insomma, una tristezza...

Socialclassroom



Intervista al Presidente della società Zetasocial del gruppo Zucchetti produttrice della piattaforma Social Classroom.



- Com'è nata l'idea di socialclassroom?
In azienda ci occupiamo di piattaforme Social (Social Intranet e Social Publishing) e le Social Community sono l’oggetto principale del nostro lavoro.
Ma da padre di due figlie alle prese con le “nuove problematiche” legate al mondo della scuola, ho vissuto attraverso loro l’impatto dell’innovazione tecnologica introdotta nelle scuole Ho avuto l’esperienza di una figlia che  improvvisamente si è trovata con un tablet in mano, dentro una classe 2.0. E il problema non è solo dei ragazzi che si trovano apparentemente a loro agio con gli strumenti tecnologici ma anche degli insegnanti spesso impreparati a declinare le proprie competenze per mezzo di una tecnologia che non è ancora uno strumento didattico.
Abbiamo approcciato il problema partendo da un analisi “dal basso”, parlando con gli insegnanti. E’ nato tutto così:  il contatto con questo mondo da un lato e i nostri strumenti ed esperienza dall’altro, ci hanno permesso di dare forma a Social Classroom: una piattaforma social per la didattica WEB 2.0
Sviluppando un progetto ampio e completo per gestire “la scuola” fatta di tanti insegnanti, classi, ragazzi, materie. Ne è venuto fuori un ambiente articolato per le varie possibilità ma al contempo semplice. La decisione di riportare nel mondo della scuola le modalità di interazione e le interfacce simili a quelle del più ludico facebook è stata vincente: siamo riusciti ad abbattere completamente la curva d’apprendimento rendendo anche gradevole lo strumento.
La scommessa infatti era quella di creare davvero uno strumento che semplificasse il lavoro portando del valore senza oberare gli insegnanti con sovrastrutture e ulteriore impiego di tempo in ciò che non è di per sé “didattica”.


- Cosa offrite a chi lavora nel mondo della scuola?
Offriamo una piattaforma social, un supporto diretto on line ed off line costante, soprattutto in fase di attivazione; offriamo l’accesso diretto ad una community di insegnanti dove si dialoga, nascono crescono e si sviluppano nuove idee sulla didattica e sul metodo di studio (http://social.libriliberi.it è una community per docenti e studenti DSA e BES).
Offriamo uno strumento utile per chi vuole sperimentare metodi nuovi per insegnare  coinvolgendo ragazzi che hanno sviluppato modalità di apprendimento diverso. I ragazzi sono nativi digitali: leggono studiano si informano usando la rete, vivono sui social. Stiamo (molto lentamente) abbandonando la fase della carta sprecata in fotocopie per appunti e approfondimenti, o il solo frontale relegato a qualche ora extra, per la gestione dei recuperi.
Con Social Classroom  i contenuti preparati dall’insegnante sono sempre disponibili e on line. L’insegnante dispone di uno strumento ottimale per compiere un’operazione educativa fondamentale ai tempi d’oggi dove l’uso di internet è così pervasivo: può educare i ragazzi ad orientarsi nella giungla dei materiali più o meno validi presenti in rete, operando una selezione ed una proposta ed insegnando a “scegliere” le risorse. Non si ha necessità esclusivamente del tempo dell’ora frontale per apprendere o per dialogare perché le lezioni e i contenuti sono sempre disponibili per chi ha bisogno di rivedere, chiedere, comprendere. La lezione rimane lo strumento fondamentale, ma la piattaforma aiuta, semplifica, costruisce valore nel tempo.
Ma la cosa più importante che vorrei sottolineare è che la piattaforma non deve essere vista come “tecnologia”, ma piuttosto come un vero e proprio strumento d’aiuto alla didattica di ciascuno.
Dall’analisi dei vari casi (Abbiamo al momento più di 400 installazione ) abbiamo constatato che lo strumento consente di applicare modelli di insegnamento innovativi (notare non strumenti, ma modelli) in cui l’insegnante diventa il regista e i ragazzi i veri protagonisti. Vi è maggiore collaborazione e soprattutto coinvolgimento. Usando il linguaggio e lo strumento a cui il ragazzo nativo è ormai abituato, si attiva la sua volontà, curiosità, partecipazione, pro attività. Si apprende meglio e per più tempo, in modo più proficuo, il tempo dell’apprendimento si dilata ma soprattutto si ampliano le possibilità anche di rendere più evidente la propria personalità. Questi diventano quindi strumenti aggiuntivi e complementari per l’insegnante, sia dal punto di vista dell’approfondimento dei contenuti, sia come vero e proprio strumento e metodo didattico.


In base alla sua esperienza se dovesse definire in “tags” i benefici di Social Classroom, che parole userebbe?
Abbiamo recentemente avviato una ricerca e uno studio condotto da alcuni esperti in campo educativo, che sull’analisi delle esperienze reali, stanno cercando di valutare lo strumento proprio dal punto di vista didattico. Rispondo con le parole che sono state da loro “estratte” dalle varie esperienze:

Inclusione
Collaborazione
Coinvolgimento
Didattica attiva
Approfondimento
Semplificazione
Educazione ai nuovi strumenti
Ascolto/Dialogo
Comprensione

Gestione delle varie velocità d’apprendimento
                                  


Ci descriva meglio in che cosa consiste la piattaforma Social Classroom.
Social Classroom può essere attivata sia dal singolo insegnante in modo autonomo, sia dalla scuola la quale  decide di attivarlo come strumento condiviso, coinvolgendo anche genitori, tutor, personale di segreteria ecc, altre scuole, altri docenti, Miur, ricerche interscolastiche e interdisciplinari.
L’insegnante che lo attiva può gestire le varie classi e le materie insegnante (organizzazione in gruppi di lavoro).
All’interno di ciascun gruppo potrà condividere contenuti. Ma che cos’è un contenuto per social classroom?
Un contenuto è un approfondimento in forma di testo o di documento allegato (in qualunque formato esso sia:  proprietario o open  (word, immagini, power point, pdf .. tutto ciò che oggi viene stampato e fotocopiato).
Un contenuto è anche un link ad un sito internet che approfondisce o tratta un certo argomento, ma anche un video preso da youtube, vimeo, o da altri canali.
La domanda più frequente è: ma se i contenuti esistono già in rete, che bisogno ho di social classroom?
La rete è piena di contenuti più o meno ben fatti. Lo studio libero in rete presuppone tempo e capacità di discernimento. L’insegnante è colui che ha la preparazione e la missione di insegnare ai ragazzi anche il metodo di studio. La preselezione del materiale innesca il meccanismo virtuoso per cui:
-        Si comprende senza inutili perdite di tempo quali sono i buoni materiali.
-        I materiali già organizzati non generano dispersione
-        Innescano il meccanismo della ricerca per similitudine: abbiamo visto molto casi in cui in risposta allo stimolo dell’insegnante i ragazzi sono stati capaci di proporre a loro volta buoni materiali. Inutile credo approfondire con la platea degli insegnanti il valore educativo e formativo di questo tipo di dinamica.

Un  contenuto è anche una wiki: un testo su cui ragazzi ed insegnanti possono lavorare a più mani per raggiungere un risultato a più mani, dove è possibile riconoscere il contributo di tutti.
Social Classroom fornisce inoltri strumenti come la video lezione: l’insegnante può creare la propria lezione anche video semplicemente usando la webcam del proprio computer e corredarli di link, documenti e altri testi.
Attraverso Social Classroom si possono inoltre erogare test per la verifica dell’apprendimento ( i ragazzi possono auto verificare il proprio apprendimento in preparazione ai compiti).
La piattaforma fornisce poi il calendario per la pianificazione di compiti, interrogazioni, altri eventi e la programmazione didattica diviene davvero condivisa e trasparente.
Ma la cosa importante è che ciascun contenuto può essere “commentato” (e si creano interessanti discussioni) ma anche proposto dagli stessi studenti (ruolo regista – attore).
Il tutto in un ambiente protetto e sicuro, monitorato dall’insegnante che può intervenire in ogni dinamica e su ogni contenuto ove ce ne sia la necessità.

Ha parlato di protetto e sicuro, quindi garantisce la privacy ed è a norma con le leggi italiane?
Questo in realtà è uno dei cavalli di battaglia della nostra piattaforma. Un social network nasce col preciso scopo di essere attrattivo. È una trappola, è il paese dei balocchi che ci viene concesso in uso al fine di vendere noi e la nostra identità, i nostri dati, vendere la nostra attenzione a chi ci vuole indirizzare messaggi pubblicitari, vendere i nostri dati a chi fa statistica marketing.
Tutto questo avviene con la nostra autorizzazione espressa ed esplicita che autorizza il produttore di turno ad usare i nostri dati in modo chiaro, direttamente e indirettamente in ogni ambito.
È pensabile che tutti i dati relativi alla didattica possano andare persi senza nessun coinvolgimento da parte del fornitore ? quali garanzie vengono date ? c’è un contratto scritto e firmato ?
È paradossale, nel nostro sistema normativo, quando emettono una fattura a mio nome, io devo dare un consenso esplicito e firmare documenti cartacei al fine di consentire a qualcuno di gestire i miei dati contabili, che di solito sono limitati ad una stringatissima anagrafica corredata da una partita iva o codice fiscale. Viceversa c’è qualcuno che pensa di poter affidare ad un social network non solo anagrafiche complete, ma anche di poter affidare a società che non rispondono alle leggi italiane, un insieme spaventosamente ricco di informazioni altamente riservate e ultra sensibili su soggetti di minore età.
Supponiamo che all’interno di una materia umanistica vengano espresse opinioni, o comunicati dati relativi alla salute, parlando di dieta e di cibi per celiachi, diabetici, piuttosto che kosher (dati sull’orientamento religioso), o più semplicemente che esprimano tendenze e orientamenti politici o sessuali. È possibile pensare di affidare questi dati a qualcuno che risponde alla normativa delle Antille? Cosa accade se questi dati vengono trafugati ? o peggio, venduti ?
Chi è responsabile ?
Il garante delle Privacy ha diramato una serie di documenti che sono raggiungibili anche sul web ad interpretazione della normativa vigente. Consultabili on line:

Noi abbiamo affrontato il problema in modo credo più che serio. Social CLassroom attualmente è l’unico prodotto che attraverso la firma di un contratto esplicito, garantisce la scuola ma anche il singolo insegnante che lo utilizza:
-        L’assoluta sicurezza del trattamento dei dati personali (secondo quanto sancito dalla legge)
-        La residenza di tutti i dati in una server farm italiana
-        Esplicita nome e cognome del responsabile del trattamento dei dati.

Sottolineo il fatto che spesso, quando attiviamo certi prodotti, noi “spuntiamo” tramite check box delle lunghe clausole inerenti la privacy, clausole che spesso non leggiamo e in quelle clausole e non c’è una presa in carico di responsabilità, ma l’esatto opposto: cioè una deroga a quanto previsto dalla legge italiana!

L'utilizzo di socialclassroom è gratuito?
Ne esitono due versioni: la prima in versione Insegnante è riservata al singolo insegnante ed è gratuita. Per utilizzarla è sufficiente richiedere l’attivazione compilando una semplicissima form disponibile sul sito www.socialclassroom.it . L’insegnante riceverà il link (http://cognomenome.socialclassroom.it) e le credenziali d’accesso insieme ad un piccolo manuale a supporto delle prime operazioni di configurazione base per attivare le proprie classi. Anche nella versione singolo insegnante l’insegnante può creare la propria community ed estenderla ad altri docenti e creare gruppi interdisciplinari.
La seconda: attivata dalla scuola prevede un costo calcolato sul numero degli studenti abilitati in pratica rimane gratuita per il corpo docente e non docente e per tutti gli altri invitati nei vari gruppi di lavoro. Si tratta di una configurazione più estesa ed articolata per una intera scuola su cui prevediamo impatto di banda e spazio più cospicuo e che garantisce backup costanti atti a garantire l’integrità dei dati e il salvataggio di ogni attività. In pratica Social Classroom garantisce ceh nessun dato o attività possa essere né perso né ceduto a terzi. Social Classroom ha inoltre la possibilità di attivare il modulo webinar per i seminari e lezioni on line.  Vi sono aree dedicate ad attività generali della scuola (Biblioteche, Gite, Diffusione, collegi docenti ecc.).
La nostra aziende promuove iniziative etiche per cui si valutano caso per caso eventuali aiuti per consentire a scuole con meno possibilità di investimento, l’accesso all’uso della piattaforma.
In definitiva il costo di 80 centesimi mese/studente serve a garantire dati sicuri e rispetto assoluto della privacy.

- Oltre al fatto di essere in italiano, qual è il vostro punto di forza rispetto a realtà più grandi come ad esempio  Moodle?

La semplicità d’uso. La velocità si start e avvio. E devo dire la gradevolezza dell’interfaccia. Anche la flessibilità e la sicurezza giocano a favore di social classroom. Il motivo è semplice: le piattaforme derivano da un sw sviluppato per le aziende dove è molto importare articolare permessi ed autorizzazioni con granulometria molto fine,  e configurare ogni possibile situazione in modo sicuro. Anche Moodle, molto valido, ha varie opzioni di configurazione, ma le operazioni non sono semplicissime da imparare (il tempo che un insegnate deve impiegare per attivare e configurare il proprio ambiente è assolutamente superiore al tempo necessario per ottenere lo steso risultato con social classroom).
Altro vantaggio: un team di persone con cui parlare che si occupano non solo di tecnologia ma di come usarla bene per raggiungere i propri obiettivi e che hanno un canale diretto ad un Editore che parla di didattica e metodo di studio.

- Pensate di introdurre nuove funzionalità in futuro?
Certo! Contattiamo con cadenza costante o tramite newsletter i nostri utenti chiedendo esplicitamente di farci avere i propri feedback. Queste piattaforme per noi sono sempre “work in progress”: cresceranno integrando l’esperienza e codificando le esigenze di chi lo usa d’avvero. Per rimanere aggiornati consultate il nostro sito www.socialclassroom.it e iscrivetevi alla newsletter!

 Socialclassroom si aprirà al mobile? (smartphone, tablet, etc)?
Sono già disponibili le App per iPad, e Android, Tablet e Smarthphone.


Federico Del Freo
Social CLassroom  www.socialclassroom.it